Secondo incontro del Corso di Cucina ( con i ragazzi delle medie )

Il secondo incontro del corso di cucina matematica-scientifica ha avuto luogo il 18 aprile. Questa volta i nostri studenti, guidati dai cuochi Fiammetta e Luca, si sono impegnati nella preparazione delle lasagne e delle polpette.

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Ma cosa c’entrano questi due piatti con la matematica e le scienze?

La fisica e la chimica innanzitutto compaiono durante la preparazione della sfoglia e durante il processo di cottura ma è la matematica a farla da padrone. Infatti al momento dell’impiattamento la lasagna doveva apparire sottoforma di un cubo perché abbiamo voluto ricordare un problema che impegnò le migliori menti dei matematici greci per centinaia di anni: il problema di Delo o della duplicazione del cubo. Si narra, infatti, che gli abitanti di Delo, chiesero all’oracolo come fare per liberarsi dalla peste e questi avrebbe risposto che avrebbero dovuto costruire ad Apollo un altare di volume doppio rispetto a quello esistente. Peccato che l’altare esistente fosse un cubo e i Greci non riuscirono a risolvere questo problema perché tale costruzione è impossibile con riga e compasso e richiede un numero irrazionale, parente del numero assassino che abbiamo incontrato in cucina la volta scorsa nella ciaramicola!!! Platone spiegò che il dio non aveva bisogno di un nuovo altare ma che i Greci studiassero di più la geometria!!!

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Le polpette hanno forma sferica e la natura ama le sfere: bolle di sapone, alcune galassie, le gocce di acqua in assenza di gravità, la maggior parte dei frutti, le cellule uovo… ma perché?? La sfera è il solido geometrico che presenta il massimo volume e la minima superficie e la natura ama ottimizzare le sue energie! La frutta avrà il massimo contenuto in succhi e nutrimento ed esporrà ai parassiti una minore superficie di attacco. Anche noi quando abbiamo paura o sentiamo freddo ci mettiamo in posizione fetale che è quella che ci avvicina di più ad una sfera. I cuochi ci hanno detto che le polpette dovevano avere la stessa grandezza per permettere una cottura omogenea. 

Durante la cottura abbiamo osservato l’effetto Coanda a tutti noto perché provoca le urla della mamma durante ogni pranzo quando tentiamo di versare da una brocca con l’imboccatura ampia un liquido nel bicchiere: il liquido segue la curvatura della brocca e cade sulla tovaglia!!! Ma perché accade? Il liquido viene schiacciato dalla pressione atmosferica e con le forze di adesione delle molecole di acqua si attacca al contenitore. Per vincere queste forze devo cercare di versare rapidamente il liquido per sovrastare queste forze in gioco con la forza peso del liquido!!!!

Quindi ci siamo dedicati a sezionare un Brassica oleracea var. capitata rubra, per gli amici Cavolo viola. Esso presenta una simmetria meravigliosa in effetti ma è niente in confronto al magico estratto blu che ottengo facendo bollire per pochi minuti le sue foglie!! Abbiamo utilizzato il suo succo puzzolente per fare degli esperimenti di chimica sfruttando la presenza delle antocianine, molecole la cui struttura si modifica al variare dell’acidità dell’ambiente (o basicità) determinando un repentino cambio di colore. Aggiungendo bicarbonato e aceto abbiamo osservato il cambiamento di colore di queste sostanze. Il cuoco Luca ci ha detto che sfrutterà questo magico trucco del cavolo viola per impiattare dei cibi che vinceranno qualche stella Michelin.

Alla prossima