“La mafia si combatte con la cultura e non con la pistola”: visita a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato

"La mafia si combatte con la cultura e non con la pistola", questa la frase che sintetizza il messaggio di Peppino Impastato, giovane giornalista e attivista ucciso da Cosa Nostra  il 9 maggio 1978 su ordine del boss Gaetano Badalamenti. Peppino era nipote di mafioso, figlio di mafioso, dunque sarebbe dovuto essere mafioso egli stesso.

Oggi, 27 ottobre 2023, questi stessi cento passi sono stati ripercorsi dai ragazzi delle classi terze del Liceo Scientifico Principe di Napoli, che hanno avuto il privilegio di conoscere la  straordinaria vicenda di Peppino dalla voce della nipote Luisa, la quale -insieme agli altri volontari della Onlus "Casa Memoria Impastato"- continua a farsene portavoce. Per questo scopo nel 2005 è infatti nata a Cinisi "Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato", la casa-museo che raccoglie fotografie, lettere, manifesti e altre testimonianze volte alla promozione della cultura della legalità e alla sopravvivenza della memoria della vicenda di Peppino. I nostri ragazzi hanno sperimentato e colto  l'importanza e la responsabilità di raccogliere questo "testimone", affinché l'esempio di Peppino e di tutte le altre vittime di mafia non cada  nel silenzio e nella dimenticanza.

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